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Il filo comune dell’Archeologia nel Sud Sardegna

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Che la Sardegna sia una terra antichissima e meta di grandi conquiste è noto a tutti.

Sono quindi tanti i tesori archeologici che ci hanno lasciato i vari popoli nel corso dei secoli.

Basta fare pochi passi per ritrovare, un po’ dappertutto, quelle che i nostri nonni chiamavano perdas antigas (“pietre antiche, vecchie”, NdA).

Oggi daremo insieme un’occhiata ad alcune (solo alcune!) delle meraviglie che ci offre la Sardegna meridionale.

Cosa ci offre il Sud dell’Isola

Parlando con i nostri conoscenti possiamo accorgerci facilmente che in realtà non tutti hanno visitato, o conoscono la storia, dei siti archeologici più importanti del Sud Sardegna.

Parliamo dell’area archeologica di Nora (Pula), della necropoli di Is Pirixeddus a Sant’Antioco. Ma anche dell’area archeologica di Monte Sirai col suo Parco e il riscoperto Nuraghe Sirai.

Sia i turisti che gli stessi sardi spesso nominano i luoghi più noti e conosciuti, quali Tharros e il sito archeologico nuragico di Barumini.

Ci troviamo forse un po’ impreparati quando qualche amico ci viene a trovare e ci chiede: “cosa possiamo vedere di interessante?”.

Ci fa un po’ paura la storia e pensiamo che sia tutto troppo complicato e difficile.

Ma vi assicuro che le meraviglie di questi luoghi parlano da sole e con questo articolo vi dimostreremo che bastano davvero poche informazioni per capire di cosa si tratta.

Alla prossima gita domenicale potrete così vedere dei posti bellissimi.

E – perché no? – fare una bella figura con gli amici che vi verranno a trovare in ferie e che vorranno vedere qualcos’altro oltre le nostre splendide spiagge!

L’antica città di Nora, gioiello fenicio amato anche dagli antichi romani

L’incantevole Nora sorge su un promontorio abbracciato dal mare nel golfo di Cagliari, sulla costa sud-occidentale.

Inizialmente nella zona vi erano numerosi insediamenti nuragici, i cui resti sono dislocati in tutto il territorio circostante. A Nora sono ormai visibili pochi reperti, soprattutto il pozzo nuragico, relativo all’età del bronzo.

Una vista panoramica degli scavi di Nora sul mare.

Una vista del foro romano a Nora con la torre nello sfondo.

La città di Nora vera e propria fu fondata dai fenici nell’secolo a.C. e possiamo ancora vedere i resti di un’area sacra per il culto della Dea Tanit (ma fatevi raccontare dalla guida una curiosità a riguardo!).

Il tofet per il rito funerario dei bambini è un segno inequivocabile della presenza dei fenici.

Al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari è possibile ammirare la Stele di Nora, oggetto di studio fondamentale scritto in lingua fenicia. Fu ritrovata a Nora alla fine dell”800.

Già all’epoca fenicia, Nora era un fondamentale crocevia per le merci tra il Mediterraneo e l’entroterra sardo. Ma anche un importante luogo di cultura e di difesa dagli attacchi nemici.

I resti Romani di una città che ancora si respira

La conquista romana portò alla fioritura di Nora che probabilmente, in una fase iniziale, divenne anche Capitale della Provincia romana di Sardegna e Corsica (e poi municipio).

Un viale lastricato di epoca romana a Nora.

Un viale romano lastricato a Nora, circondato da resti di botteghe e laboratori.

È possibile osservare le costruzioni romane sopra le preesistenti fenicie. Per farvi un’idea, quando andrete a visitarlo, guardate la differenza dei colori tra le pietre nere e i mattoncini sovrastanti!

Passeggiando a Nora ci si sente immersi in una città romana antica, e possiamo  capire quanto fosse ricca.

I viali dello shopping lastricati, circondati da botteghe e laboratori artigiani da ogni lato. La grande piazza cittadina (il foro) e i resti dell’immancabile acquedotto romano. Le terme romane, che caratterizzano i tipici insediamenti, sono ben conservate nonostante alcuni crolli dei soffitti.

Tra le meraviglie dell’antica città sicuramente i turisti sono particolarmente impressionati dai mosaici ancora ben conservati sui pavimenti delle ville romane. Esse probabilmente erano abitate da ricchi e mercanti che potevano osservare l’arrivo delle proprie merci dal mare.

Il teatro romano di Nora è davvero suggestivo e quasi completamente conservato, anche se appare diverso da com’era all’epoca.

Ancora oggetto di scavi e di studio è l’importantissimo Tempio dedicato al Dio della medicina Esculapio (Asclepio).

Informazioni e cos’altro visitare intorno a Nora

Al sito archeologico di Nora è possibile usufruire delle classiche visite libere e di quelle guidate. Si possono anche organizzare delle gite con laboratori didattici dedicati alle scuole. Sono caratterizzati da un’ampia e variegata offerta formativa, potete trovare tutte le informazioni qui.

Posta nel territorio del Comune di Pula, Nora è ogni anno meta di decine di migliaia di turisti anche per la bellissima spiaggia.

Vi è inoltre il Centro recupero Cetacei e Tartarughe marine “Laguna di Nora”, molto amato da adulti e bambini.

Non dimentichiamo inoltre che i tantissimi fedeli di Sant’Efis (Sant’Efisio, NdA) si recano ogni anno a Maggio nella piccola Chiesa a Lui dedicata. Tutte le informazioni sui riti e la processione si possono trovare qui.

A Carbonia il Sito Archeologico di Monte Sirai raddoppia l’offerta

Nella periferia di Carbonia, in un’area di poche centinaia di metri, possiamo ammirare ben due luoghi d’estremo interesse: il Parco Archeologico di Monte Sirai e il Nuraghe omonimo.

Insieme erano punti di snodo culturale e commerciale tra il mare e l’entroterra. Infatti le merci provenienti da Sant’Antioco (Sulky) e da Nora venivano scambiate con quelle provenienti dal territorio interno del Campidano.

Il multiculturalismo al Villaggio Nuragico

Foto del Nuraghe Sirai a Carbonia.

Il villaggio nuragico col Nuraghe Sirai a Carbonia.

Il Nuraghe Sirai era ovviamente ben noto da tanto tempo, ma solo recentemente è stato “riscoperto” e sono quindi ripresi gli scavi per portarlo alla luce.

Se non lo conoscete, ve ne abbiamo parlato in questo articolo!

Non si può ancora visitare liberamente, ma periodicamente vengono organizzate delle giornate in cui è possibile farlo, come le “Domeniche al Nuraghe”.

Si dovrebbe più propriamente parlare di villaggio nuragico, perché oltre al Nuraghe è presente tutto intorno un insediamento ancora molto ben conservato.

Oltre alle mura e fortificazioni che lo circondano, è possibile ammirare laboratori come l’officina del vetro, l’area sacra.

Considerate che con ogni probabilità c’è ancora tanto da scoprire.

Ovviamente quel che più colpisce è il grandissimo Nuraghe che – non si direbbe – è ancora in fase di scavo e solo parzialmente portato alla luce!

Questo villaggio nuragico testimonia un fatto nuovo, fino a poco tempo fa sconosciuto in Sardegna, che lo rende per questo unico.

Era infatti sede della convivenza pacifica e della collaborazione tra i fenici e i nuragici.

Una vista sul Monte Sirai e le sue ricchezze

Il sito archeologico sulla piana di Monte Sirai è invece aperto da decenni ed è meta ogni anno di tantissimi visitatori.

Possiamo vedere i resti di un grande villaggio fenicio e delle sue abitazioni, sicuramente molto ricche e floride.

Il Tempio di Astarte è ben conservato e alla Dea, particolarmente amata e venerata dai fenici, sono dedicati diversi luoghi simili in Sardegna.

Capiamo la sua importanza strategica per controllare il territorio quando a occhio nudo vediamo bene il porto di Sulky (Sant’antico) e le campagne intorno, ben lontano.

Anche le due necropoli, una fenicia e una punica, ci fanno vedere una affianco all’altra le differenze nelle sepolture e sono per questo ancora più interessanti. I punici inumavano (seppellivano) i propri cari negli ipogei, mentre i fenici avevano il rito dell’incinerazione.

Chi visita Monte Sirai resta soprattutto colpito dal tofet punico, il luogo in cui si svolgevano i riti funerari per i bambini e che merita un momento di dolcezza.

Informazioni e altri luoghi d’interesse a Carbonia

Monte Sirai è un luogo particolarmente amato e ammirato da tutti non solo per il suo valore storico e culturale, ma anche per la bellezza del suo panorama.

Albero piegato dalla forza del vento di maestrale

Un albero cresciuto col tronco piegato dalla forza del vento di maestrale.

Oggi possiamo goderci anche una passeggiata romantica al tramonto con vista sul mare e osservare i particolari alberi sdraiati, completamente piegati dalla forza del vento.

La sera, in estate, vengono organizzati spettacoli musicali e teatrali nell’anfiteatro di pietra adiacente al sito archeologico.

Moltissimi dei reperti ritrovati nel territorio sulcitano sono conservati a Carbonia; è possibile vederli al Museo Archeologico di Villa Sulcis.

Infine, per chi fosse interessato ricordiamo anche alcune informazioni relative alla storia moderna della città mineraria.

Il Museo del Carbone è un’affascinante meta di turisti da tutta Italia ed Europa. Per il pregio delle sue gallerie sotterranee e della sua mostra espositiva è un fiore all’occhiello della città.

Visitabile tutto l’anno, il Museo del Carbone ospita al suo interno anche il Museo dei Palæoambienti Sulcitani “E. A. Martel”.

In un nostro articolo precedente vi abbiamo raccontato anche del Cammino Minerario di Santa Barbara.  Tutte le informazioni su questo suggestivo percorso storico-naturalistico le trovate qui.

Sant’Antioco è prima Sulky e poi culla del cristianesimo in Sardegna

San Antiòcco (in lingua tabarchina, NdA) è stata abitata fin dall’antichità dai nuragici, e in tutta l’isola si possono vedere numerosi resti di nuraghi e tombe dei giganti.

fenici fondarono la città di Sulky pressappoco nello stesso periodo di Nora. Sant’Antioco ci offre uno struggente tofet e la necropoli.

Catacombe sotterranee romane sotto la Basilica di Sant'Antioco Martire..

Una vista dall’interno delle Catacombe romane sotto la Basilica di Sant’Antioco Martire. (foto da www.parcogeominerario.eu).

Nata come sito funerario punico, la necropoli subì una serie di modifiche da parte delle popolazioni che si insediarono in seguito.

È presente una porzione molto vasta all’aperto, composta da tombe ipogee scavate nella roccia.

La parte più curiosa e interessante è però sotterranea, al di sotto della Basilica di Sant’Antioco Martire, da cui vi si accede.

 

Le Catacombe di Sant’Antioco rappresentano la testimonianza del primo insediamento cristiano in Sardegna.

Sono state costruite dai paleocristiani modificando le precedenti tombe ipogee puniche e sono composte da quattro stanze.

Le case sotterranee di Sant’Antioco e tutti i posti da visitare

Sant’Antioco offre una scelta molto vasta di luoghi d’interesse, senza dimenticare le numerose spiagge dell’Isola.

Di epoca nuragica e pre-nuragica vi sono numerosi resti, tra i più importanti su Niu ‘e su Crobu e il complesso nuragico Grutt’i acqua.

Le pintadere puniche visibili al museo.Il bellissimo Museo archeologico comunale Ferruccio Barreca ci mostra tutti i reperti di maggiore pregio rinvenuti nel territorio.

Il periodo romano è testimoniato, oltre che dalle Catacombe, dall’acquedotto e dall’anfiteatro.

Ma noterete che il ponte stradale di accesso alla città corre accanto all’antico ponte romano.

La già menzionata Basilica di Sant’Antioco merita una visita, soprattutto durante Sa Festa Manna dopo Pasqua. Vi abbiamo parlato dei riti della Pasqua in Sardegna (anche a Sant’Antioco) in questo articolo.

Il villaggio ipogeo, il meraviglioso Museo del Bisso del Maestro Chiara Vigo e il MuMa (Museo del Mare) soddisfano anche i visitatori più curiosi.

 

 

 

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